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La mobilità nel Lazio che cambia


Oggi all'interno del Corriere della Sera ho trovato il supplemento speciale "Italie" dedicato alla regione Lazio. E' un rivoluzionario periodico dedicato in gran parte alle storie di chi manda avanti l'Italia stando al passo con i tempi e mettendo da parte, con fatica e ottimismo, il fango che ricopre il paese. In questo numero a pagina 7 si può leggere un focus sulla situazione delle infrastrutture in regione ma soprattutto su come cambieranno.

Cominciamo da Civitavecchia. Fino a cinque anni fa ne sentivo parlare come l'approdo dei romani per la Sardegna, collegata dalle strade romane di Tirrenia e qualche altro traghetto di compagnie del tirreno. Quando l'ho visitata due anni fa sono rimasto sconvolto per come un porto romano fondato nel 108 d.C da Traiano avesse nascosto quasi duemila anni di storia del commercio marittimo dietro a muri di cemento armato che separano la zona portuale dalla città.
Oggi Civitavecchia è il secondo porto a livello Europeo per traffico passeggeri (2,5 milioni sono sbarcati quest'anno) e uno dei più attivi ed innovativi per lo smistamento merci (11 milioni di tonnellate).
Ovviamente non basta, le operazioni avvengono in un ambiente che sembra provvisorio in confronto a certi terminal europei, soprattutto per quanto riguarda le autostrade del mare per la Sicilia e la Sardegna (che non fanno parte dei corridoi europei).  

Un accordo con il ministero ha in programma la spesa di 4,5 milioni di euro per risanare il porto storico aggiungendo 10 attracchi di cui 2 per le navi da crociera. Una prima spesa di 143 milioni da parte del Cipe (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) ha fruttato insieme a un investimento di 50 milioni da parte dell'autorità portuale per la realizzazione di una banchina oggi funzionante all'altezza della darsena. Nel 2014 sarà inaugurata la Roma Marina Yachting che comprenderà un lungo mare con negozi e intrattenimenti come il museo marino il tutto affacciato su un area di approdo per imbarcazioni medie. Una ventina di approdi saranno destinati a natanti fra i 40 e 60 metri e verranno inaugurati già a marzo al di fuori della marina.

Anche Fiumicino ha un suo futuro segnato: Pasqualino Monti, presidente dell'Autorità Portuale di Civitavecchia riporta al Corriere di avere progetti (alcuni già in attuazione) per 900 milioni di euro. Dalla riqualificazione della foce del Tevere su entrambi gli argini alla creazione di una rete di battelli fluviali capaci di collegare il centro di Roma con il nuovo porto, che sarà dotato di 800mq di banchine per cui ci sono già 163 milioni pronti. Di questi stanziamenti 20 milioni sono destinati alla realizzazione di un people mover come quello di Venezia capace di trasportare i passeggeri in arrivo al porto di Fiumicino fino dentro l'aeroporto della città. A proposito del "Leonardo Da Vinci" è prevista l'inaugurazione di un collegamento diretto Aeroporto-San Pietro in 40 minuti sulla ferrovia preesistente. Ma l'aeroporto è solo uno dei tanti problemi quotidiani della mobilità in Lazio.
Ogni giorno infatti, afferma l'assessore regionale alle infrastrutture Fabio Refrigeri, "entrano ed escono a Roma l'equivalente della popolazione di Firenze e Bologna messe insieme". Gran parte di queste persone arriva in treno dalle province limitrofe, collegate male e a caro prezzo (quest'anno aumenti del 15% sui biglietti dei regionali). L'assessore Refrigeri ha ammesso come dei 540.000 viaggiatori sui 1379 km di ferrovia gran parte si riversi sulla linea FR1 nel tratto Viterbo-Roma aggiungendo che proprio per questo motivo sono in arrivo 25 nuovi treni entro settembre che saranno in grado di implementare le corse e sostituire la parte della flotta più datata.
Altre infrastrutture in bilico nella loro realizzazione ma con progetti forti sono le strade: il corridoio tirrenico che prevede la realizzazione dell'autostrada tra Livorno e Civitavecchia, integrato con 2.728 milioni di euro di cui 468 dal comitato interministeriale, stenta continuamente a partire a causa delle proteste da parte degli abitanti delle aree coinvolte (soprattutto ad Aurelia, alle porte dello scalo romano). Altro punto critico è la riqualificazione della statale Pontina e la creazione del raccordo Cisterna-Valmontone che collega Roma a Latina (rientra anch'essa nel piano del corridoio tirrenico). Si prevede così la creazione di un grande raccordo capace di deviare il traffico proveniente dal basso Lazio e diretto sul litorale senza che transiti dalla capitale. Infine la conclusione della superstrada Orte-Civitavecchia per collegare il porto alla regione Umbria e magari, in futuro, all'Adriatico. Mancano 15 chilometri il cui costo potrà arrivare a 350 milioni di euro (di cui solo due coperti dai fondi europei per il corridoio trans-europeo).


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