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Una giornata a Pisa

Una città affascinante e sicuramente visitabile in una giornata, se non si cercano cose particolari. L'antica Repubblica Marinara Toscana si affaccia sull'Arno non molto distante dal Mar Tirreno ed è raggiungibile con i treni più veloci da Genova in un'ora e mezza e da Firenze in circa una. Per raggiungerla da Milano forse conviene l'auto. Noi ci siamo stati il giorno prima di ferragosto dello scorso anno, quando la città era vuota degli abitanti ma piena di turisti (soprattutto stranieri).

Le cose da fare sono molte da quanto leggiamo sulle guide dell'ufficio turistico ma noi volevamo vedere solo quello che non ci si può perdere di questa città. Siamo arrivati da Vernazza, in Liguria, cambiando due treni regionali e spendendo poco più di 17€ A/R ciascuno (ah, siamo io e la mia ragazza di 19 e 17 anni). Giunti a Pisa intorno a mezzogiorno, dopo poco meno di due ore di viaggio, siamo scesi a San Rossore, la fermata prima della stazione centrale arrivando da nord. Da qui in cinque minuti calpestavamo le aiuole (quelle che non si potrebbero calpestare) per la tipica foto mentre si regge la torre. Abbiamo approfittato dell'orario di pranzo per evitare le code alla biglietteria di Piazza dei Miracoli: con 8 euro abbiamo visitato il battistero (dall'acustica formidabile testata dal custode), la cattedrale (gratuita per tutti..anche senza comprare altri biglietti, basta un coupon), e infine i musei: quello dell'Opera del Duomo (che raccoglie fregi, capitelli e anche oggettivistica appartenuta al duomo) e quello delle Sinopie, gli "affreschi" appartenuti al  Camposanto (che non abbiamo visitato ma che con un euro in più poteva essere aggiunto al biglietto). La salita sulla torre, viste le lunghe attese e il costo dell'ingresso (18€) l'abbiamo evitata.
Per pranzo siamo stati in un locale che fa principalmente panini a pochi passi dalla Piazza dei Miracoli chiamata "Antica bottega di Pisa". Ragazzi gentili e vivaci, pisani doc che affettano salumi sul momento e riempiono panini consigliati o inventati dai clienti senza spendere più di 5€ l'uno. Dopo mangiato abbiamo preso una bella botta di caldo guardandoci in giro fino ad arrivare sul lungarno Paciotti, quando verso Piazza Garibaldi abbiamo trovato la gelateria meglio recensita della città che si chiama "De' Coltelli" (vi consiglio la liquirizia). Carichi di zuccheri abbiamo risalito Borgo Stretto ma tutti i negozi erano chiusi. Se volete fare un po' di shopping meglio aspettare le 16 ed evitare i periodi come questo..
Capito che non era cosa siamo riscesi sull'Arno e abbiamo raggiungo il museo nazionale di San Matteo, dove pensavamo di trovare qualcosa di molto interessante. Siamo rimasti però delusi perché le opere degli artisti più conosciuti erano in prestito e l'ambiente era piuttosto triste, con certe esposizioni abbandonate a se stesse.
Usciti di lì, dove non abbiamo potuto fare foto perché bisogna depositare tutto, ci siamo diretti alla stazione centrale facendoci una passeggiata per Corso Italia al di là dell'Arno, fino a raggiungere Piazza Vittorio Emanuele II, dove nelle vicinanze è ben visibile un muro dipinto da Keith Haring. Giusto una foto e poi via col treno delle 17.36, che con un cambio, in due ore, ci ha riportati a casa nelle Cinque Terre.







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